di Emilio Negro e Nicosetta Roio
192 pagine
268 ill. a colori e b/n
f/to 26x30 cm
cartonato con sovracopertina
… Occorre infatti riconoscere che alla morte di quel gran genio (Ercole Roberti ndr) non rimaneva a Ferrara neppure un pittore che potesse mantenere la città nel suo rango di capitale artistica; capitale era invece divenuta Bologna, dove, fin dal 1483, s'era trasferito il migliore tra i seguaci di Ercole, Lorenzo Costa.
Quando, nel 1488, Giovanni II Bentivoglio decise di fare decorare la cappella di famiglia … [R. Longhi, Officina Ferrarese (1934), in Roberto Longhi, Da Cimabue a Morandi (1973), pag. 569]
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